Centesimi non conformi alle norme Ue, la Francia costretta a distruggere una montagna di monete nuove di zecca
Economia

Centesimi non conformi alle norme Ue, la Francia costretta a distruggere una montagna di monete nuove di zecca

mdo  Redazione | Gennaio 12, 2024

Parigi, 12.01.2024 repubblica - I dirigente della Commissione hanno bocciato il nuovo design perché le stelle della bandiera Ue non si vedevano abbastanza sul profilo del continente, e quindi non erano conformi. Una montagna di centesimi di euro passati alla discarica. È l'incredibile storia avvenuta alla Monnaie de Paris. La Zecca dello Stato francese doveva presentare a dicembre le nuove monete da 10, 20 e 50 centesimi che sarebbero entrate in circolazione con l'anno nuovo. Tutto era pronto. Le monete erano state battute a novembre e il ministro dell'Economia e della Finanze aveva già segnato in agenda l'evento. Solo che qualche giorno prima della cerimonia è arrivata una comunicazione che ha bloccato tutto. I dirigenti della Commissione europea, che vigila sul rispetto degli standard per le monete dell'euro nazionali, hanno infatti bocciato il nuovo design perché le stelle della bandiera Ue non si vedevano abbastanza sul profilo del continente, e quindi non erano conformi.

27 milioni di monete da ribattere

Un brutto pasticcio che ha portato la Monnaie de Paris a dover ribattere 27 milioni di monete nuove di zecca. Un incidente che non è solo rappresenta una figuraccia per la Francia ma è anche un danno economico. Il costo è stimato tra 700mila e 1,2 milioni di euro secondo la stima da Lettre A, il sito che ha svelato per primo la notizia. Nel ricostruire l'incidente si è scoperto che la Monnaie de Paris aveva inviato a Bruxelles il nuovo design ma ha cominciato a battere le monete senza aspettare l'approvazione ufficiale. E anzi, secondo alcune fonti governative, avrebbe anche ignorato una comunicazione informale che allertava su un disegno delle nuove monete non conforme, in particolare per quanto riguardava appunto le stelle dell'Ue.

“Dopo le nuove monete da 1 e 2 euro all'inizio del 2022, è stato deciso e approvato il cambio delle monete da 10, 20 e 50 centesimi di euro” ha spiegato la Monnaie de Paris. “I disegni sono stati presentati senza problemi alle autorità francesi alla fine dell'estate 2023 e approvati ma la procedura è stata insolitamente lunga presso la Commissione europea. Abbiamo quindi anticipato la produzione, ma il 1 dicembre, contro ogni previsione, l'Europa ha respinto il disegno”.

“Un errore deplorevole”

La Monnaie de Paris produce ogni anno 1,4 miliardi di monete. L'istituzione riconosce un "errore deplorevole" ma sottolinea che l’incidente sui nuovi centesimi di euro rappresenta appena il 2 per cento di quanto viene prodotto in un anno. La Zecca francese ha una sua indipendenza amministrativa rispetto al ministero dell'Economia e dovrebbe comunque assumersi i costi supplementari per coniare di nuovo le monete. Nel frattempo infatti il disegno è stato corretto e approvato prima di Natale dalla Commissione. La produzione è in corso e le monete entreranno in circolazione in primavera. Questa volta di sicuro le stelle dell’Ue brilleranno.

La notizia riportata su altri media

Secondo un calcolo approssimativo, l’errore costerà ai contribuenti francesi tra i 700mila e un milione di euro. (fanpage)

La ragione può sembrare sorprendente, ma il diavolo sta nei dettagli, e in questo caso risiede nel modo in cui sono state raffigurate le stelle della bandiera dell’Unione Europea in un nuovo disegno sulle monete da 10, 20 e 50 centesimi coniate a novembre dalla Monnaie de Paris, la zecca del Paese. (open)

La Commissione europea ha bloccato tutto perché le stelle della bandiera Ue non erano visibili (ilGiornale.it)

Tutto era pronto. La Zecca dello Stato francese doveva presentare a dicembre le nuove monete da 10, 20 e 50 centesimi che sarebbero entrate in circolazione con l'anno nuovo. (repubblica)

Colpa delle stelle della bandiera europea, non abbastanza evidenti sul profilo del continente. I soldi incriminati – da 10, 20 e 50 centesimi, che sarebbero dovuti entrare in circolazione con il nuovo anno – sono state battute a novembre dalla Zecca dello Stato francese, alla Monnaie de Paris (quotidianonazionale)

Secondo quanto riporta il quotidiano transalpino La Lettre, la Monnaie de Paris, la zecca del Paese, aveva coniato a novembre una serie di monete da 10, 20 e 50 centesimi con un nuovo disegno celebrativo. (europatoday)

Non aderenti alle normative comunitarie, 27 milioni di monete euro di nuovo design sono state al centro di un imbarazzante vicenda tra Parigi e Bruxelles

Per quest’anno erano attese tre nuove euro monete da Oltralpe, ossia gli spiccioli da 10, 20 e 50 centesimi tutti al femminile dedicati a tre grandi donne della storia di Francia: Simone Veil, Joséphine Baker e Maier Curie. Ma, come si suol dire, il diavolo si nasconde nei particolari ed ecco che è recente la notizia del fatto che la bellezza di 27 milioni di queste monete sbagliate sono state avviate al crogiolo. (cronacanumismatica)

I nuovi 10 euro cent di Francia dedicati a Simone Veil: la UE ha bocciato il designe per la raffigurazione delle stelle d’Europa non in linea con le normative

Il motivo? Il modo in cui sono state raffigurate le dodici stelle della bandiera dell’Unione europea sulle nuove facce nazionali, per così dire “annegate” fra parti dei ritratti, iscrizioni, texture di sfondo; non in linea, insomma, con gli stringenti requisiti imposti dalla Commissione europea sulla raffigurazione dei simboli della UE in moneta. I 10 centesimi raffigurano Simone Veil (1927-2017), politica e magistrata, ex deportata ad Auschwitz, ministro e presidente del Parlamento europeo dal 1979 al 1982. A quanto si apprende, la Francia aveva contattato informalmente la Commissione, prima di presentare una richiesta formale per approvare il progetto, ma la Monnaie de Paris era andata avanti senza attendere l’approvazione formale, certa del fatto che Bruxelles non avrebbe avuto nulla da obiettare.

La 20 centesimi translapina dedicata a Joséphine Baker che sarebbe dovuta entrare presto in circolazione: fa parte dei 27 milioni di monete sbagliate avviate alla rifusione

Sui 20 centesimi un’icona dello spettacolo e dell’integrazione multietnica della Francia, Joséphine Baker (1906-1975), cantante e ballerina di origini afroamericane, statunitense di nascita ma naturalizzata francese. Secondo quanto dichiarato alla stampa da un funzionario del Ministero dell’Economia francese – che ovviamente ha chiesto di rimanere anonimo – Parigi ha poi ricevuto un avvertimento informale dalla Commissione in cui si sottolineava che il nuovo design dei 10, 20 e 50 euro cent non era in linea con le norme dell’UE. Ma nel frattempo, dalle presse della Monnaie erano già usciti 27 milioni di monete…

Un portavoce della Commissione ha confermato che la Francia ha presentato formalmente il nuovo progetto corretto il 12 dicembre e che questo ha ottenuto l’approvazione il 21 dicembre. Ma nel frattempo il danno era fatto e ora è iniziato un braccio di ferro tra la Monnaie de Paris, che è un’azienda pubblica autonoma, e il governo di Parigi. Oggetto del contendere, naturalmente, non solo la responsabilità del pasticcio numismatico, ma anche chi dovrà sostenere i costi per la distruzione dei 27 milioni di monete sbagliate e i costi, non indifferenti, della nuova monetazione.

Da rivedere anche l’aspetto dei 50 euro cent francesi dedicati alla due volte Premio Nobel Marie Curie: chissà come saranno le versioni corrette delle tre monete?

La nuova 50 euro cent di Francia, infine, rende omaggio a Marie Curie (1869-1934), scienziata e due volte Premio Nobel, la prima nel 1904 assieme al marito Pierre Curie e ad Antonie Henri Beqerel, per la fisica, in relazione agli studi sulle radiazioni e la seconda, per la chimica, nel 1911, per la scoperta del radio e del polonio. Passando dai pasticci alla numismatica vera e propria, le tre nuove euro monete francesi avrebbero dovuto raffigurare tre profili di donna (più uno, la Semeuse). I 10 centesimi raffigurano Simone Veil (1927-2017), politica e magistrata, ex deportata ad Auschwitz, ministro e presidente del Parlamento europeo dal 1979 al 1982.